Lo Spirito è l’Essenza dell’Essere
Lo Spirito è l’Essenza dell’Essere, nasce dalla Sorgente quindi è Scintilla Divina, principio intelligente universale. È eterno e si evolve attraverso l’Anima perchè l’Anima è un veicolo che permette di sperimentare la vita nei piani inferiori ( mondi di terza dimensione) e attraverso tali esperienze, lo Spirito si evolve.
È lo Spirito che porta la “verità” della nostra Essenza e natura. Raramente rendiamo lo Spirito manifesto attraverso di noi, a causa dell’interferenza dell’Anima. Ma, grazie al lavoro interiore, ad una riforma intima, possiamo armonizzare entrambe le parti e trovare un punto di equilibrio fra l’Anima e lo Spirito.
L’anima è la personalità individuale della persona e lo Spirito è la parte della persona legata a Dio (Sè Superiore). L’anima e lo Spirito sono interconnessi ed entrambi devono essere compresi insieme. Molti scritti sacri assegnano alcune funzioni sia allo Spirito che all’Anima.
L’Anima è la parte che forma la nostra personalità. Ha i sentimenti, la volontà e il ragionamento. Non è una cosa fisica ma è legata al nostro corpo. Interpreta le informazioni sensoriali del corpo e ne influenza le azioni.
Il nostro Spirito è la connessione con il mondo spirituale Lavorare sull'Anima da vigore allo Spirito ed al Corpo.
Equinozio d'Autunno: L'Arcangelo Michele e il senso iniziatico
Equinozio d'Autunno: L'Arcangelo Michele e il senso iniziatico dell'equinozio d'autunno di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali chiamati equinozi e solstizi.
Questi quattro punti, solstizi ed equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S.Giovanni e San Michele. Il sole entra nel segno della Bilancia, dando così inizio a un nuovo ciclo.
E l'autunno è il periodo nel quale deve avvenire questa separazione di cui parla Ermete Trismegisto quando dice: «Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità».
Con la festività di S.Michele (29 settembre) abbiamo appena superato l'equinozio d'autunno (22 settembre - dal latino aequus, uguale, e nox, notte). Passiamo da Uriele a Michele: è finita la fase di crescita esteriore nella natura, e nostra verso ciò che è "altro da sé", ed è iniziata la rigenerazione invisibile.
L'emiciclo annuale che si avvia con Michele in autunno (e si conclude con Gabriele in inverno) è quello "dalla morte alla vita", ritorniamo dentro, ripieghiamo su noi stessi e nella nostra interiorità, per consentirci poi di rinascere "a nuova vita"; quando - superato l'inverno - verrà inaugurato l'altro emiciclo, polare a questo, quello di Raffaele: "dalla vita alla morte", il tempo in cui saremo nuovamente tutti proiettati fuori di noi, all'esterno.
In questi sei mesi dell'autunno/inverno (Michele e Gabriele) la "materia è contessuta di spirito", mentre nei sei mesi precedenti della primavera/estate (Raffaele e Uriele) era lo "spirito contessuto di materia".
L'immagine di Michele che tiene la sua spada di ferro puntata sul drago è per l'Uomo, secondo Steiner, un grande "appello rivoltogli per l'azione interiore". Perché egli impari a festeggiare la festa di S.Michele "facendone - appunto - una festa di liberazione da ogni timore o paura, una festa dell'iniziativa e della forza interiori, una festa che sia un appello all'autocoscienza scevra da egoismo."